Una delle cose più faticose che ho dovuto imparare a fare per riuscire ad affrontare con serenità questa cosa chiamata vita è stata scendere a compromessi. Sarà che sono scorpione e quindi per logica astrale non concepisco le mezze misure, eppure mi sono sempre trovata a mio agio negli eccessi; in tutto ciò che non conosce crisi o stagioni. Comunque sia… quando ho iniziato ad appassionarmi alla nobile arte del compromesso, non solo mi sono riscoperta molto capace, ma ho anche iniziato a scovarlo in tutte le sfere dell’esserci – dentro e fuori la mia bolla.
Di recente mi è stato chiesto in che modo io riesca a coniugare la mia passione per la letteratura con le mie prospettive reali per il futuro, essendo il campo letterario svalutato e in forte crisi. Sebbene a prima vista questa mi sia sembrata una domanda sfacciata, ho colto la sfida e mi sono messa a riflettere sull’effettivo compromesso tra letteratura e realtà e sulla sua funzione oggi.
Il primo vero errore è quello di considerare la letteratura come un hobby, leggere non è un passatempo, ma altresì un bastone robusto a cui poggiarsi non solo per lavorare su sé stessi, ma nella definizione di un’identità comune.
La storia insegna: non basta che un paese sia unificato dal punto di vista politico per essere coeso. La letteratura funge da sempre da collante linguistico e culturale, occupandosi di veicolare le idee, non solo proprie del periodo storico di riferimento, ma soprattutto quelle contro corrente.
Leggere è un atto rivoluzionario che permette di sviluppare uno spirito critico e un punto di vista senza il quale, si sarebbe costretti a dare per buono ciò che capita.
Che leggiate Freud, Marx o il nuovo libro di Luis Sal, vi state sempre e comunque facendo un’idea. E farsi un’idea è sempre meglio che stare al buio.
Questa riflessione può apparire fumosa, ma in realtà i benefici della lettura sono annoverabili anche tra le utilities di tutti i giorni e perché no, anche tra le skills utili a portare a casa risultati concreti:
- Leggere migliora la proprietà di linguaggio e permette di sviluppare un lessico ricco e vario, fondamentale per rapportarsi in diversi contesti sociali soprattutto in relazione al mondo del lavoro
- Chi legge con costanza raramente resta a corto di argomenti
- I lettori abituali fanno meno fatica a formulare i periodi e sono maggiormente padroni dei costrutti grammaticali; scrivere diventa una passeggiata. (se siete soliti redigere newsletter sapete di cosa sto parlando)
- Leggere significa prima di tutto comprendere, questo esercizio è utile per riuscire ad avere una certa velocità di elaborazione di ciò che viene comunicato, nella maniera più chiara possibile.
Oggi, con il digitale entrato a piedi pari nel nostro quotidiano, leggere è un’urgenza che sprona a liberarsi delle catene fatte di i(n)stanti.
La letteratura scende a compromessi con il reale nella sua funzione sociale; serve a mettere il naso fuori dalla porta e a creare legami duratori, con sé stessi e con gli altri.
La letteratura è risolutiva e leggere è un rumore di fondo a cui non si può rinunciare.
-VIOLA
Da grande amate dei libri e della letteratura, non solo per formazione ma anche per passione, le tue parole sono state come acqua pura di fonte. Grazie!!!
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Grazie a te! Le parole aumentano di valore quando trovano qualcuno che le sappia cogliere ❤
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vero quanto è vero!!!
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Un campo troppo spesso sottovalutato, ma che in realtà serve a formare le menti. Grazie per questo articolo. 🙂
Passa a trovarci se ti va!
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Il bisogno di leggere e scoprire in alcuni si impone, in altri va “educato”.
Bisogna crederci, e non accettare il fatto che tutto si riduca a 2.200 caratteri di una caption su un social. come dici tu “condividere la conoscenza” (:
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Svalutato e messo in crisi sì, dal lettore medio… Roba bella e nuova che può essere motivo di crescita non manca per nulla, è che spesso manca un’educazione al cercare qualità al di fuori dei soliti canali (quelli che svalutano, per l’appunto). Sbaglio o è una piaga che prende anche molti lettori seriali?
Per il resto, comunque, son d’accordo su tutta la linea :3
瞬俳人殺
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Assolutamente. Bene o male, volente o nolente, siamo tutti alla mercé dei “soliti canali”. Non li condanno ovviamente, ma si potrebbero far fruttare molto, ma molto di più!
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Ma i soliti canali fanno anche bene alla fin fine, sono quello che sono perché quello che fanno funziona… e non so quanto durerebbero con un altro tipo di materiale. in effetti, per chi ne vuole altro esistono altri “soliti canali”, praticati ma meno pubblici, e non so se potrebbero mantenersi così con un’affluenza maggiore
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La logica dei numeri vince sempre… forse dovremmo solo imparare a far pace con l’idea che certe cose – per quanto belle – non sono destinate a diventare di massa.
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il buon vino viene da poche vigne, ma se tutti lo vogliono e tutti lo ottengono a buon prezzo qualquadra non cosa. Io in primis, quando ragioni di queste cose, sbaglio dimenticando che pure il largo consumo ha un suo perché…
Certo anche il largo consumo dovrebbe mantenere degli standard “igienici” di base
瞬俳人殺
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E’ un peccato quando tutto si trasforma in un calderone indistinto
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ma no dai invece è ottimo. si capisce subito che è l’ora di cambiare calderone 😀 (sigh)
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L’importante è saper nuotare 🙂
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io cambio spiaggia..
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